Tanto buona e cara eh, ma capisce sempre fischi per fiaschi. Non riuscirò mai ad educarla, temo.
Proviamo a fissarla intensamente.
“Lui è così fedele, così devoto. Lo vedete come mi fissa? Per lui sono la persona più bella del mondo. Passerebbe le giornate a guardarmi.
È ancora un po’ indisciplinato, ma io lo educherò.
Lo so, lo so, vuoi le coccole eh, amore mio? Vieni che la mamma ti dà un bacino.”
Riempi la ciotola, riempi la ciotola, riempi la ciot… no no, non lo voglio un bacino. Oh, cielo. Proviamo a uggiolare, magari le farò pena come quel giorno in canile.
“Oh, ma ora perché piagnucoli? Bè, fa un po’ caldo, hai ragione, il condizionatore è rotto. Ecco un po’ di acqua fresca!”
No, no, Biondina, non ho sete. Fame. F A M E.
Niente, eh?
Morirò di inedia.
Abbaio? Vuoi davvero che io abbai? Ok. Mi costringi.
“NO, Oliver, zitto. Non si abbaia in casa, poi i vicini si lamentano.”
Ah, mi sgridi pure? Senti che proposta folle: io la smetto ma poi tu mi sfami, eh?
“Bravo cucciolone, così si fa. Hai capito, vero? Per questo scodinzoli… ma non sono arrabbiata, tranquillo!”
No, non sto scodinzolando perché mi sento in colpa, ti stavo proponendo un accordo.
Questa mi farà diventare più secco di un levriero coi vermi, garantito.
Senti, Biondi’, capiamoci: io mi metto qui e aspetto.
“Ecco il mio bravo cagnone che si mette a cuccia! Ma chi è l’amore mio eh? Chi è?” Fatti tuoi, io so chi è il mio: la bistecca con l’osso. Si può fare?
No? E senza osso? Nemmeno? Sarò anemico prima di sera, me lo sento.
“Ha capito che deve avere pazienza, appena avrò finito di lavorare lo porterò al parco!” Al parco? A digiuno?
“Deve anche imparare a non fare il pazzo quando vede il dalmata della fioraia, ma imparerà.“
IL PAZZO? Innanzitutto è femmina, e io sono pazzo sì ma d’amore per quella donzella, vorrei solo andare a darle una bella annusata sotto quella bella coda a pois, ma tu mi strattoni come un trolley! Certe figure, Biondì, certe figure…
“La settimana scorsa mi ha ringhiato, si è arrabbiato perché pensava volessi prendergli il suo pupazzo, ma imparerà.”
Gioco, si chiama gioco! Stavamo facendo un gioco! Ti ho pure fatto l’inchino per spiegartelo… io non ci vedo dalla fame, qual è la tua scusa?
“Comunque.. Oliver è meraviglioso! È così dolce e paziente.”
Paziente. Giusto. Chiamate un veterinario. Mi sta calando la pressione.
“Lo amo moltissimo e staremo insieme per sempre, vero, testone?”
Che ti devo dire, sempre a stecchetto? Non andremo lontano. Però… mi piaci.
Ci sto. Ecco, ora sto scodinzolando di gioia, capito? Vieni qui, fatti leccare!
“Ehi piano con quella lingua!
Lo vuoi un biscottino?”