“Le sta crescendo sempre più, e la tocca di continuo. E anche l’umano maschio, altresì detto papà, sta sempre lì a guardarla e accarezzarla. Temo possa aver ingoiato il pallone con cui giocavamo in giardino l’estate scorsa, a papà piaceva tanto. Indagherò.”
“Caro Diario,
sono io, Sparky. La situazione sta degenerando. I miei umani stanno perdendo la ragione. Hanno iniziato a parlare alla pancia della mamma. Credono davvero che il pallone possa sentirli? Non penseranno davvero che capisca cosa dicono? Io e la gatta ci siamo consultati: anche lei è basita. Siamo molto in pensiero per il nostro futuro. Ti terrò aggiornato.”
“Caro Diario,
sempre Sparky. Oggi papà ha portato a casa una cuccia nuova. È blu, molto alta ed ha le ruote. Come dovrei fare a salirci? Non riesco neanche a guardarci dentro. Ho mandato la gatta in avanscoperta, lei non voleva ma l’ho convinta. Dice che è nuova, profumata e molto comoda. Mamma però l’ha vista e l’ha sgridata. Le ha detto di scendere, pare che quella cosa non sia per noi. Per chi sarà? A che servirà?
Sono molto dubbioso. Se adottano un altro cane, dovrò prendere provvedimenti.
Ah, dimenticavo. La gatta non mi parla più.”
“Caro Diario,
è successo l’irreparabile. Mamma se n’è andata. Manca da sei pappe e otto passeggiate. Ha portato con sé la valigia. Credo ci abbia lasciati.
Papà va e viene, porta cose puzzolenti e se ne va con roba pulita. Vorrà aprire una lavanderia? Avrà fatto amicizia con un clochard? Siamo forse orfani?”
“Caro Diario,
è bellissimo, mamma è a casa! Pensavo fosse morta. E invece è a casa! Sono contentissimo! Però non è da sola. Però è a casa, è fantastico!
Ma cos’è quel coso urlante che ha portato? È stata di nuovo al gattile? Diario, amico mio… ma che animale ha portato stavolta? Non me lo fanno vedere e io non capisco più nulla. Ma la mamma è a casa, che felicità!
Se solo ogni tanto prendesse in braccio anche me quando sta sul divano, invece che quel fagotto.
Ah, finalmente il pallone deve essersi bucato, si è completamente sgonfiato.”
“Caro Diario,
sono Minou. Sì, Minou. La gatta, Diario, la gatta!!
Io non sono come quell’incompetente del cane, lo so che quello è un bambino.
Ma tu, per caso, sai che dovremmo farci? Credi si fermerà a lungo? Ci serviva proprio, un bambino?