Sempre uguale, dice lei.
Certo, la faccia non mi si è accartocciata come un palloncino sgonfio, ma il mio pelo non è più lucido come quando seminavo il terrore tra i passerotti. Sarà che non mi va più tanto di pulirmi per ore. Molto meglio dormire.
Sempre uguale, dice lei.
Certo, la faccia non mi si è accartocciata come un palloncino sgonfio, ma il mio pelo non è più lucido come quando seminavo il terrore tra i passerotti. Sarà che non mi va più tanto di pulirmi per ore. Molto meglio dormire.
Madre si dà qualche pizzicotto. “Gustav, amoruccio, ti ricordi che un tempo avevo delle belle gote rosee e lisce? Guarda ora, che disastro!”
Eh. Guarda, dice lei. Se ci vedessi bene come un tempo, guarderei.
“E poi, anche tu ti ci metti, se mi facessi dormire tranquilla la notte, invece che miagolare come un ossesso!”
Ma che ne so io. A me la notte prende così, non dormo. E allora urlo. Madre si lamenta, ma che posso farci? Questa cosa del giorno e della notte mi è diventata un po’ vaga. Dovrò pur dirlo a qualcuno, no?
“Su, piccolino, vieni vicino a mammina… Su, vieni sul lettone. Gustav, VIENI QUI”
Oh, si altera pure. Ma quando si tiene le mani sulla schiena e si lamenta della sua sciatalgia, dobbiamo capirla. Lei non ha capito invece che mi sento le zampe rigide e faccio fatica. Certo, un tempo saltavo su tutti i mobili, mi arrampicavo sulle tende. Ah, i bei tempi della distruzione e del dominio felino! Ero un tornado! Ma il calendario ha fatto un sacco di giri anche per me.
“Gustav, allora?”
Sapete che c’è? Quasi quasi dormo.
“GUUSTAAAV!”
Sopportare acciacchi e limitazioni della vecchiaia per un animale agile, curioso, attivo come il gatto non è affatto semplice.
Le articolazioni fanno male, la vista lascia a desiderare, qualche cilecca nel balzare sulla prima caviglia di un passante, insomma una graduale limitazione di una libertà espressiva che è tanto preziosa per un gatto.
L’ambiente che ospita il gatto anziano può essere riadattato alle sue nuove esigenze per facilitarlo quando desidera salire sul suo mobile per rilassarsi, quando vuole appartarsi alla toilette per i suoi bisogni, quando si muove alla ricerca di una ciotola di pappa o di acqua fresca, per farlo sentire al sicuro anche nel silenzio e nel buio della notte.
Anche la relazione cambierà insieme al vecchietto di casa. Si può proporre qualche gioco semplice perché mantenga il suo desiderio di cercare un bocconcino nascosto, motivarlo a fare qualche passo in casa per mantenere il suo tono muscolare, coccolarlo se desidera il contatto con noi durante la notte. Cura, premure e amore lo aiuteranno sicuramente a vivere questo tempo con serenità, malgrado gli acciacchi.