Poverino, lui è semplice. Gioca, fa le fusa ai bipedi e se ne muore per una coccola, vorrebbe cacciare ma poi finisce solo per cacciarsi lui nei guai, vorrebbe arrampicarsi ma poi tocca a me spiegargli come scendere. Un sempliciotto, insomma.
Scusatemi un attimo.
Ma, ma chi è laggiù? Un…una…gatta?!? Ehi, non scherziamo ragazzina. Non un passo oltre, ehi dico a te, torna immediatamente da dove vieni.
“Dottore da qualche giorno la nostra Bastet è arrabbiata. Entra in casa con la faccia da pistolero, ha il pelo arruffato, prende a schiaffi chiunque le si pari di fronte. I cani vivono nel terrore e anche noi, per la verità, tanto rassicurati da quella faccia non siamo. Ma non sarà per la sorellina che le abbiamo portato? In fondo con Enea, il suo fratellastro, non giocava mai, così abbiamo pensato che con una sorellina potesse divertirsi di più.”
“Signora da quanto avete introdotto la nuova gattina? E Bastet come l’ha accolta?”
“Ehmmmm per la verità diciamo che non l’ha esattamente accolta. Non perde occasione per rincorrerla soffiando come un treno a vapore. Le balza addosso all’improvviso, facendole agguati da ogni angolo, la morde, la schiaffeggia. La piccolina è buonissima e molto spaventata. Che poi, devo ammetterlo, anche noi siamo tutti spaventati. Bastet è diventata una diavoletta.”
Ffffffhhhhhh, sssssshhhhh, roooorrrrr, mmmrrrhhhhhh. Mmmmoooorirai, tu piccola insignificante, orrenda, inutile gatta, morirai. Sparisci. Volatilizzati o ti annienterò. Evaporare, tu devi evaporare prima di subito.
Ma, io veramente, ma tu non sei….
Scompariiiii.
Ma tu non sei la mia mammaaaaa?
Orroreeee. Mamma? Di una cosa insulsa e bruttissima come te? Ma come ti permetti. Io, io ti affetteròòòòò.